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Scrivere un articolo per il blog è un compito complesso. Si tratta in realtà di un’attività di marketing, e come tale va considerata a tutti gli effetti. È un investimento, quantomeno di tempo, ma anche il tempo ha un valore. E come tutti gli investimenti deve essere ponderato, pianificato e misurato per il ritorno che genera.
Se devi scrivere un articolo per il blog di un’azienda dovrai valutare il costo e i ritorni in termini economici. Se invece stai scrivendo per il tuo blog personale i ritorni potrebbero essere di altro tipo: visibilità, riconoscimento, soddisfazione personale, esperienza. In ogni caso, se non vuoi buttare il tuo tempo, devi affrontare il compito in modo sistematico e organizzato.
Naturalmente è necessaria una certa capacità di scrittura, bisogna fare attenzione alla formattazione, alla distribuzione degli spazi, allo stile, alla punteggiatura. Ma nel processo sono coinvolte anche altre competenze: un approccio organizzato, la capacità di analizzare i dati, una buona conoscenza dei principi della SEO.
In generale, pubblicare un blog è un eccellente strategia per attrarre le persone, costruire credibilità e costruire relazioni. Per un’azienda o un brand questo significa avvicinare nuovi potenziali clienti, mostrare loro la propria competenza, fare in modo che si avvicinino con fiducia e in modo naturale ai propri prodotti o servizi. Il blog dovrebbe essere sempre un elemento fondamentale della strategia di comunicazione per un’azienda o per un brand.
Per scrivere un articolo di circa 1000 parole mediamente sono necessarie dalle due alle tre ore. Ma la fase della scrittura vera e propria è solo l’ultima parte del lavoro, e non necessariamente la più impegnativa. Prima è indispensabile dedicarsi alla pianificazione, all’analisi, alla ricerca delle fonti.
In questo articolo vi forniremo una guida passo passo, sintetica ma completa, su come pianificare, preparare e produrre e pubblicare un articolo per un blog che si distingua dalla massa di contenuti pubblicati in rete.
Come scrivere un articolo per il blog: i 10 passi da seguire
A questo punto dovremmo aver chiarito che sedersi subito alla scrivania, davanti alla pagina bianca, e cominciare a scrivere è un errore da evitare assolutamente. Lo schema di lavoro che ti proponiamo qui è naturalmente uno spunto che potrai adattare alle tue esigenze. Ti suggeriamo però di non trascurare nessuno dei punti indicati di seguito:
Stabilisci il ruolo del tuo articolo nella tua strategia di blogging
Se hai un blog, l’articolo che stai progettando non è un’entità indipendente ma contribuisce alla strategia editoriale complessiva. Si suppone naturalmente che tu abbia definito con chiarezza la strategia editoriale e gli obiettivi del tuo blog. Se non lo hai fatto devi fare un passo indietro e ricominciare da lì.
Tipologie di articoli: i Pillar
Gli articoli di un blog non sono tutti uguali. Una prima classificazione importante è quella tra gli articoli cosiddetti pillar (o Cornerstone), quelli di supporto e quelli secondari.
- Articoli Pillar: sono gli articoli principali di un blog. Come suggerisce il nome sono i pilastri su cui si regge la struttura editoriale. Solitamente hanno l’obiettivo di posizionarsi su una keyword importante. Descrivono un tema nelle sue linee generali e rimandano ad altri articoli più specifici per approfondimenti.
- Articoli di supporto: servono ad approfondire e fornire dettagli aggiuntivi ai temi trattati negli articoli pillar. Sono collegati con questi da una struttura di link. Dove immaginarla come una struttura ad albero, dove i pillar sono il tronco e gli articoli di supporto sono i rami principali che si estendono verso l’esterno.
- Articoli longtail: parlano di temi molto specifici e fanno riferimento a keyword di nicchia, con volumi di traffico non elevati ma con elevata potenzialità di posizionamento.
Evergreen o News
Un’altra classificazione riguarda l’obiettivo temporale: gli articoli evergreen trattano temi che non cambiano sensibilmente nel medio termine e quindi sono pensati per mantenere il loro valore nel tempo. Gli articoli pillar solitamente sono tutti di questo tipo. Ci sono poi le news o i commenti su temi di attualità, che hanno valore per un tempo molto più limitato.
Un buon blog di solito è costruito con un mix equilibrato di articoli delle diverse tipologie. Nell’affrontare la scrittura di un nuovo articolo devi avere ben chiaro se vuoi attribuirgli il ruolo di pillar o se sia articolo secondario, e se vuoi che sia un evergreen o meno.
Definisci l’argomento
Di cosa vuoi scrivere? Probabilmente hai già delle idee in merito. Innanzitutto scrivi su un foglio una lista di possibili temi che vorresti trattare. Tieni sempre presente che il web è pieno di contenuti di ogni genere: devi cercare di pensare a come ciò che tu vuoi scrivere aggiungerà qualcosa di nuovo, diverso, utile, interessante.
Utilizza Google Trends per fare un primo check delle tue idee: verifica se gli argomenti che hai in mente sono di tendenza, se sono le ricerche sono in crescita o in calo. Prova diverse alternative per individuare una o più parole chiave con buon potenziale.
Studia i competitor
Una volta definita una lista, o anche un argomento singolo che vuoi approfondire devi fare una prima ricerca per confrontare i contenuti esistenti in rete: cerca su Google le keyword principali riferite al tuo argomento e segnati quali sono le pagine e i domini che si posizionano. Leggi i contenuti che trovi e cerca di capire come affrontano l’argomento, con quale taglio, che linguaggio utilizzano. Puoi utilizzare uno strumento di come Semrush per analizzare le performance delle pagine dei competitor e comprendere perché si posizionano: a quali keyword puntano? che page authority hanno? quanti e quali link in ingresso?
Keyword Research
Procedi con una keyword research il più possibile dettagliata. Puoi utilizzare strumenti come Semrush o SeoZoom, ma anche lo strumento di pianificazione per le parole chiave di Google. Con questi tool puoi capire qual è l’effettivo volume di ricerca delle keyword che hai individuato, e scoprire possibili alternative o parole chiave correlate con alto potenziale. Tool come Semrush e SeoZoom ti forniscono anche un indicatore che ti dice quanto è difficile posizionarsi su una determinata keyword. Da poco Semrush ti aiuta anche a capire che tipo di intenzione di ricerca ci sia dietro a diverse keyword (informazionale, navigazionale, transazionale, commerciale).
Uno strumento alla portata di tutti e di facilissimo utilizzo è la barra di ricerca di Google: semplicemente inserendo alcune parole chiave, Google ti suggerirà le varianti di ricerca più comuni su quel termine. Immagina per esempio di dover scrivere un articolo sui pesci per l’acquario. Scoprirai velocemente che gli utenti cercano in particolare i pesci per acqua dolce, che fanno riferimento nelle ricerche alle dimensioni della loro vasca (acquario piccolo, 60 litri, 80 litri), che si informano su dove acquistarli (vendita), che vogliono sapere se si possono comprare anche online. In un attimo hai già raccolto moltissime informazioni utili per definire il tuo contenuto.
Scegli il taglio dell’articolo
Per avere valore il tuo articolo dovrà avere qualche tipo di utilità per i lettori: dare loro informazioni, spiegare qualche cosa, proporre un punto di vista originale su un argomento, o anche solo divertirli. Devi stabilire con chiarezza la funzione di fruizione del pezzo che stai per scrivere per avere un approccio di scrittura coerente. Di seguito alcuni esempi di come il tuo articolo potrebbe affrontare un argomento:
How To – “come fare a
L’articolo che stai leggendo è un esempio di questo tipo di contenuto. E’ una guida o un insieme di suggerimenti per portare a termine un determinato compito. Leggi per esempio questo articolo del blog Hellogreen su come realizzare un acquario per principianti o questo su come scaricare il Green Pass sul proprio smartphone.
Definizione
Un articolo in cui si spiega o si approfondisce un termine o un argomento, spiegando in modo dettagliato cosa significhi. Un esempio è il nostro articolo su cos’è il Content Marketing o questo che spiega cos’è la Talassoterapia.
Consigli e raccomandazioni
una serie di suggerimenti utili per fare una scelta (di un prodotto, un viaggio, un software, o qualunque altra cosa). Vedi come esempio questo articolo di A2A su come cambiare gestore di energia, questi 10 consigli pratici su come smettere di fumare o questo articolo su come curare un gatto con il raffreddore.
Lista curata
una lista di riferimenti a prodotti, servizi, contenuti (anche ricette come in questo articolo su 10 ricette di chef stellati). Questo approccio è particolarmente utile se il tuo blog fa attività di affiliazione.
Approfondimento, storia o esperienza personale
racconta un fatto, una storia interessante, approfondisci un argomento. Guarda ad esempio questo articolo che parla della possibilità dell’esistenza degli alieni. Se hai un blog personale puoi raccontare in prima persona una tua esperienza (ricorda che deve essere interessante anche per gli altri, non solo per te).
Notizia e commento
un fatto recente di cui vuoi dare notizia (se è davvero interessante è difficile però arrivare prima dei siti specializzati in news) o su cui vuoi presentare un tuo punto di vista. In questo articolo del nostro blog per esempio abbiamo proposto un nostro commento alla notizia del cambio di nome da Facebook a Meta.
Opinione
prendi posizione su un tema esprimendo il tuo punto di vista (o quello della tua azienda). Può essere un odo per esprimere chiaramente la tua competenza e preparazione su un certo argomento presentando un’opinione motivata e originale.
Focalizzati sulla tua audience
Sapere con chi vuoi parlare è importante per definire il linguaggio, il livello di approfondimento del contenuto. Dedica particolare attenzione e il tempo necessario a questa fase: non dare per scontato questo passaggio.
Il primo passaggio consiste nel definire il tuo pubblico in modo generico per caratteristiche sociodemografiche (età, sesso, professione, livello di studi ecc.). Passa poi a descrivere le caratteristiche psicografiche delle persone a cui ti rivolgi: attività, interessi, stile di vita. Scrivi tutte queste variabili su un foglio
A questo punto crea delle “reader persona” ( off topic: qualcuno scrive “personas” ma è scorretto. Sarebbe come scrivere “medias” per definire i mezzi di comunicazione).
Le Reader Persona
Che cosa sono le persona (“buyer persona” quando ci si riferisce a un pubblico di acquirenti, più correttamente “reader persona” quando ci si riferisce a un’audience di lettori) e a cosa servono?
Sono delle descrizioni dettagliate di un lettore tipo, a cui si attribuisce una personalità univoca. Si immagina cioè una persona reale, con tanto di nome, che corrisponde alle caratteristiche della nostra audience. Se ne immaginano tutte le possibili caratteristiche: dove vive, che lavoro fa, se è sposato e ha figli, che sport gli piace, quali sono i suoi programmi tv preferiti ecc. Dovresti svilupparne almeno tre o quattro con caratteristiche molto dettagliate. Naturalmente non dovrai fare questo lavoro per ogni articolo del blog che scriverai: è presumibile che il tuo blog nel suo complesso si rivolga a un’audience omogenea, per cui lo dovrai fare una volta e poi fare riferimento alle tue persona per i diversi articoli.
Questo metodo è utilissimo per aiutarti a focalizzare i contenuti e il modo in cui li esporrai. Il nostro cervello fa molta meno fatica a identificare una persona reale che una teorica audience sociodemografica, e riesce naturalmente ad adattare linguaggio e registro comunicativo se visualizza concretamente l’interlocutore.
Scegli con cura il titolo del tuo articolo
Il titolo è la prima cosa che le persone (e i motori di ricerca) vedranno. E’ la variabile fondamentale per spingere una persona a leggere o meno il contenuto. I motori di ricerca lo sanno e per questo danno molto peso al titolo nel valutare che rilevanza dare al tuo articolo.
Il titolo deve essere il più possibile chiaro e sintetico: deve far capire al possibile lettore perché gli sarebbe utile leggere il contenuto dell’articolo. Deve essere ovviamente coerente. Inutile mettere un titolo accattivante, che promette cose fantastiche, se poi queste non si trovano nel contenuto: il risultato sarebbe una percentuale di rimbalzo altissima e tempi di permanenza sulla tua pagina molto bassi. Prima di tutto avresti dei visitatori scontenti. Poi tieni conto che Google tiene traccia di tutto questo e comincerebbe a pensare che il tuo articolo sia inutile o di scarsa qualità.
In ambito giornalistico spesso si ricorre a titoli allusivi, con giochi di parole o arguzie: questo non
Naturalmente il titolo deve contenere la parola chiave principale a cui hai deciso di puntare. Un fattore molto importante di cui devi tenere conto è anche la lunghezza: il titolo non dovrebbe mai superare i 65 caratteri (spazi compresi). Meglio ancora però se riesci a stare sotto i 60. La ragione è semplice: se il titolo fosse più lungo apparirebbe tagliato nella maggior parte delle SERP di Google. Il titolo di questo articolo, ad esempio, è di 55 caratteri, spazi compresi.
Dedicati alle fonti
Probabilmente se hai deciso di scrivere un articolo per il blog su un certo argomento sei preparato sul tema. Ma anche se ritieni di essere il massimo esperto al mondo, cerca dei riferimenti. Leggi argomenti correlati (online o anche su libri, riviste, giornali) e preparati una bibliografia (tutti i testi che si rispettino ne hanno una, un blog non fa eccezione). Leggere quanto più possibile di ciò che è già stato scritto ti sarà utile per arricchire la tua conoscenza e anche per evitare di dire cose scontate che altri hanno già scritto. Prendi spunto dagli altri, e se è il caso non esitare a citarli come riferimento con un link.
Molti sono riluttanti a mettere link che puntano verso altri siti, perché temono di perdere i lettori per strada. In realtà se i link sono davvero coerenti e utili a migliorare l’esperienza dei tuoi lettori, stai tranquillo che guadagnerai punti ai loro occhi.
Segnati quindi in un file apposito tutti i riferimenti dei link interessanti che parlano del tuo argomento e che potresti citare o che ti potranno essere utili in fase di scrittura per prendere spunti e approfondimenti o fare confronti.
Prepara uno schema dell’articolo
A questo hai quasi tutti gli elementi necessari per cominciare lavorare al testo dell’articolo. Ti rimane un ultimo passaggio, che consiste nel definire lo schema e l’organizzazione dei contenuti.
La regola generale su come si imposta un testo, quella che tutti abbiamo imparato a scuola facendo i temi in classe, suggerisce di dividere la struttura in tre parti:
- introduzione
- Svolgimento
- Conclusione
Questo approccio in linea di massima è valido anche per scrivere un articolo per il blog. Ci sono però alcune variabili specifiche della fruizione dei contenuti sul web delle quali è necessario tenere conto. Sulle pagine web sono i primi contenuti che vengono mostrati all’utente ad avere grandissima importanza. Gli utenti web sono abituati a saltare da un contenuto all’altro con grande rapidità e di solito tendono a valutare se una pagina è interessante o meno in meno di dieci secondi.
Questo significa che il primo paragrafo di un articolo ha una rilevanza cruciale. Se gli utenti non trovano già lì la risposta alle loro esigenze, o quantomeno non capiscono chiaramente come l’articolo li potrà aiutare, se ne vanno. Per questo è bene considerare la tecnica della “piramide rovesciata”.
La piramide rovesciata
Si tratta di un principio di organizzazione dei contenuti mutuato dalle tecniche giornalistiche. Consiste nell’esporre subito le informazioni più importanti e soprattutto nel far capire immediatamente al lettore cosa troverà nell’articolo e perché gli sarà utile. Lo scopo dell’introduzione non è quindi semplicemente di preparare lo svolgimento, ma già di dare risposte alle domande che hanno portato il lettore sulla nostra pagina.
La parte centrale consiste nel vero e proprio sviluppo dei contenuti: deve essere ben suddiviso in paragrafi e punti, ed esporre in modo chiaro e approfondito le tesi o le informazioni dell’autore. Il nostro lettore arriverà qui solo se lo avremo convinto nei primi paragrafi.
La parte finale, anziché una classica conclusione in cui tirare le somme, dovrebbe essere dedicata a informazioni aggiuntive, a suggerimenti per approfondire, ad eventuali link o call to action.
Usa bene i sottotitoli: H2, H3, H4
La parte di svolgimento del contenuto deve essere organizzata in modo chiaro e schematico. Scrivi l’indice del tuo articolo e individua i punti principali e quelli secondari. Separa i paragrafi utilizzando in modo intelligente i sottotitoli. Decidi quali saranno le sezioni principali, per le quali utilizzerai la titolazione H2, e spezzale in paragrafi a cui attribuire la titolazione H2. Se il contenuto è molto complesso utilizza un’ulteriore segmentazione con i titoli H4. Non andare oltre per non costruire un sistema di scatole cinesi che finirebbe per confondere il tuo utente anziché facilitarlo nella lettura.
L’uso dei sottotitoli è gradito dai motori di ricerca, ma rende anche più facile la fruizione da parte dei lettori.
Consiglio aggiuntivo: i motori di ricerca apprezzano molto gli articoli che propongono, nel titolo e nella struttura, un numero di elementi: “una guida in 10 punti “(proprio come questo articolo), “5 errori da non fare”, “i 7 migliori consigli per” ecc. La ragione è semplice: dichiarare un numero preciso di punti da affrontare rende più chiaro al lettore, già prima di cominciare, che tipo di impegno dovrà mettere e che cosa si deve aspettare. In genere le persone sono più propense ad affrontare un compito (inclusa la lettura) del quale hanno in anticipo una visione chiara e schematica.
La scrittura vera e propria
Finalmente ci siamo. E’ il momento di cominciare a scrivere. Il suggerimento che ti diamo è di iniziare dallo svolgimento e di lasciare la stesura dell’introduzione come ultima cosa. Per quanto riguarda lo stile di scrittura, tieni sempre a mente le persona a cui ti stai rivolgendo. La scrittura efficace per il web richiede frasi brevi: non usare troppe subordinate. Piuttosto che scrivere frasi complesse metti un punto e inizia un nuovo periodo. Idealmente i periodi più lunghi di 25 parole non dovrebbero essere più di un quarto del totale.
A meno che non stia scrivendo un articolo accademico o molto tecnico e rivolto a un pubblico di specialisti, scegli un lessico adeguato ma semplice.
Usa la frase o la keyword obiettivo almeno un paio di volte nella prima parte dell’articolo. Non esagerare però. Una volta si cercava di ripetere la keyword il più possibile (a volte con risultati comici e a discapito della leggibilità). Oggi i motori sono diventati più intelligenti, comprendono meglio il contesto e detestano questa pratica (il keyword stuffing).
Una domanda importante è: quanto deve essere lungo un articolo per un blog? non esiste una risposta univoca: ovviamente dipende dal tipo di articolo e dall’argomento trattato. In ogni caso si può dire che non dovresti scrivere meno di 400-500 parole. Una lunghezza ideale per un articolo medio potrebbe essere di circa 1000 parole. Potresti anche scrivere molto di più, ma solo se davvero l’argomento merita e hai molte cose da dire.
Seleziona le immagini
Le immagini sono importanti, soprattutto se il tuo articolo è piuttosto lungo. Devono essere coerenti con il testo e possibilmente fornire informazioni aggiuntive. Aiutano a rendere più vario e movimentato il tuo articolo, lo rendono più gradevole alla vista e alla lettura. Non serve inserirne troppe, che possono alla fine risultare fastidiose, a meno che non ve ne sia una reale necessità.
Contrariamente a quanto molti pensano le immagini non hanno una reale funzione nel supportare il posizionamento delle pagine nella web search. Possono però posizionarsi indipendentemente in Google Image Search. Per questo però devi avere l’accortezza di completare sempre l’attributo Alt, descrivendo il contenuto dell’immagine. Usa se possibile la parola chiave principale quando compili questo campo.
Trovare le immagini per il proprio articolo, dopo che avete già passato tutto questo tempo a preparare e scrivere il testo è un lavoraccio. Ma non fatevi tentare dalla facilità di utilizzo di Google Images e non andate a prendere immagini a caso tra i risultati. Le immagini sono generalmente coperte da copyright, o comunque se sono state utilizzate da altri non dovrebbero essere semplicemente copiate. Se avete un blog professionale (se pubblicate per un’azienda ad esempio), vi consigliamo vivamente di fare un abbonamento a un servizio dedicato dove potete acquistare, a costi non elevati, tutte le immagini che volete.
In alternativa ci sono diversi siti che propongono immagini in Creative Commons o liberi da copyright anche gratuitamente. La stessa Google Image Search vi permette di filtrare le immagini presentandovi solo quelle in licenza Creative Commons, ma non sempre questo sistema è affidabile, per cui fate attenzione.
Ottimizza per la SEO
Una volta che hai completato il tuo articolo, lo hai formattato e lo hai corredato di immagini, devi passare alla fase di ottimizzazione e devi completare tutti i metadati. Ti consigliamo di utilizzare uno dei tanti tool e plugin di ottimizzazione che ti permettono di verificare le performance SEO del tuo articolo rapidamente e di inserire tutti metadati in modo semplice. Se utilizzate Wordpress come CMS, Il nostro suggerimento è di utilizzare il plugin di Yoast: è davvero semplice da installare e gestire, sempre aggiornato e particolarmente completo.
I metadati che devi necessariamente inserire sono i seguenti:
- la frase chiave, keyword principale obiettivo dell’articolo
- la meta description, che verrà utilizzata da Google per lo snippet della pagina dei risultati.
- lo slug dell’URL
- Gli attributi ALT delle immagini
- Il Titolo SEO
Rileggi più volte, fai l’editing e pubblica
Quando hai terminato non avere fretta di cliccare il pulsante pubblica. Rileggi ad alta voce quanto hai scritto più di una volta. Se possibile fallo leggere a qualcun altro e ascolta il suo parere.
L’ideale sarebbe che a questo punto spegnessi il computer o comunque ti dedicassi ad altre attività. Lascia riposare il tuo articolo almeno per una notte. Secondo la saggezza popolare “la notte porta consiglio”. La realtà è che subito dopo aver terminato il lavoro sei troppo coinvolto e fatichi ad individuare eventuali errori o punti deboli con sufficiente lucidità. Il giorno seguente ti sarà molto più facile essere attento e obiettivo.
I refusi possono sfuggire anche a letture ripetute: copia il testo in Word o altri word processor e usa la funzione di verifica dell’ortografia.
Rivedi gli errori, fai le modifiche necessarie, ma non farti prendere dall’ansia della perfezione: quando sei sufficientemente soddisfatto del risultato vai con la pubblicazione.
Ricorda poi che è sempre bene fare delle revisioni e degli aggiornamenti ai contenuti nel tempo: potrai aggiungere o modificare parti del tuo articolo anche a distanza di tempo. Anzi, sarebbe bene lo facessi: il tuo articolo sarà sempre aggiornato e i motori di ricerca ne saranno contenti.