Google Alert: che cos’è e come funziona

Google Alert è un tool gratuito di Mountain View che permette di monitorare il web e creare avvisi personalizzati in base ai propri interessi.

di Raffaella Berardi
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Google Alert: che cos'è e come funziona

Che cos’è Google Alert?

In un mondo pieno zeppo di notizie, in cui siamo perennemente bombardati di informazioni da ogni parte, rimanere aggiornati su ciò che ci interessa può diventare difficile. Non sempre infatti abbiamo il tempo di cercare manualmente tutte le news su un determinato argomento, ed ecco che entra in gioco Google Alert, il servizio lanciato nel 2003 da Mountain View.

Grazie a questo semplice strumento gratuito di Google è possibile monitorare qualsiasi argomento desiderato e ricevere una notifica via email non appena viene pubblicato un contenuto inerente alla query di ricerca. Il servizio permette di creare avvisi personalizzati che possono essere modificati o disattivati in qualsiasi momento, consentendo all’utente di accedere facilmente a news, articoli, blog post, video e forum, in qualsiasi lingua e regione del mondo. Inoltre, a seconda delle esigenze e degli obiettivi, si possono impostare le notifiche in modo che arrivino quotidianamente, settimanalmente o appena possibile.

Attraverso i Google Alerts è quindi possibile rimanere sempre aggiornati sugli argomenti che più ci interessano, sia a scopo puramente ludico o personale che a scopo professionale. Potremo essere avvisati sull’uscita di un nuovo prodotto, su una notizia che ci riguarda, oppure su eventi specifici o su qualsiasi altro argomento su cui desideriamo rimanere informati. 

Come funziona Google Alert?

Ecco quali sono i passaggi per iniziare a utilizzare Google Alert:

  • Creare un account Google: se non si è già in possesso di un account Google, sarà necessario crearne uno prima di avviare il servizio.
  • Accedere a Google Alerts: una volta effettuato l’accesso alla piattaforma, si potrà iniziare a creare gli avvisi che saranno successivamente inviati via e-mail;
  • Inserire la parola chiave da monitorare: si dovrà inserire una parola chiave o che rappresenti un argomento o tema su cui si desidera essere aggiornati. Si può affinare la ricerca espandendo il campo Mostra Opzioni e selezionando, dal menù a tendina, le impostazioni che si preferiscono;
  • Definire la frequenza dell’avviso: una volta inserita la parola chiave, si deve scegliere quanto spesso si desidera ricevere gli avvisi;
  • Definire le fonti: si possono selezionare le fonti da cui ottenere gli alert tra: automatica, news, blogs, web, video, libri, discussione, finanza;
  • Definire la lingua: se si vuole ricevere gli alert in una lingua specifica, sarà necessario impostare questo parametro;
  • Definire l’area geografica: si possono selezionare le regioni da monitorare, scegliendo, ad esempio, tra: Tutte le regioni, Italia oppure Stati Uniti, per citarne solo alcune;
  • Salvare le impostazioni: una volta definiti tutti i parametri, sarà sufficiente scegliere se si desidera ricevere gli avvisi tramite email o Feed RSS e, infine, cliccare su Crea Avviso.

La maggior parte delle azienda utilizza Google Alert poiché il servizio offre una serie di vantaggi che aiutano a mantenere la Brand reputation e a monitorare i trend del settore, permettendo ai brand di risparmiare un sacco di tempo e risorse. Allo stesso tempo però sono ancora molte le aziende che perdono preziose opportunità non utilizzando appieno il tool gratuito di Google.

Vediamo insieme perché per i marketer e i proprietari di piccole imprese quello offerto da Google è uno strumento che può fare la differenza.

Per che cosa si possono usare i Google Alerts e perché sono uno strumento utile?

Google Alert può aiutare sia i professionisti che le aziende in vari modi e ottenere informazioni preziose su argomenti specifici. 

Ecco come possono essere usati i Google Alerts:

  • Monitorare la reputazione online del brand

Tenere sotto controllo le menzioni e la reputazione del marchio è essenziale anche per le aziende più piccole. Se i clienti vogliono lamentarsi dei prodotti o dei servizi offerti, non si rivolgeranno direttamente al brand, ma con tutta probabilità esprimeranno la loro insoddisfazione sui social media o in altri forum. Conoscere la percezione positiva o negativa del brand può aiutare le aziende a prendere le giuste misure per migliorare le proprie strategie e allo stesso tempo rassicurare i clienti. Insomma, la conoscenza è il primo passo verso il successo, quindi è importante tenere sotto controllo la reputazione del proprio brand. Nel farlo, bisogna assicurarsi di includere nella ricerca anche gli errori ortografici e le espressioni colloquiali che possono essere usate dai clienti (ad esempio: McDonalds potrebbe monitorare anche “MacDonalds”).

  • Tenere d’occhio la concorrenza

L’analisi dei competitors aiuta a tenere d’occhio le iniziative della concorrenza, ad esempio i nuovi prodotti o servizi lanciati sul mercato e le offerte promozionali. Si tratta di un’attività essenziale per poter rimanere competitivi e conoscere al meglio i propri avversari, in modo da poter trarre ispirazione dalle loro campagne di marketing e migliorare la propria strategia. Sapere cosa fanno i propri concorrenti non fa mai male: magari sono stati citati in qualche articolo interessante o in qualche notizia che racconta una storia positiva e può essere uno punto di partenza per creare dei contenuti utili. Oppure, al contrario, i competitors hanno fatto un passo falso? In questo caso, sarà importante capire quali sono stati gli errori commessi, per evitare di ripeterli. Anche per l’analisi della concorrenza, come per il monitoraggio del marchio, è consigliabile includere gli errori ortografici e le espressioni colloquiali nella ricerca.

  • Monitorare gli argomenti interessanti

Il monitoraggio degli argomenti correlati al brand può aiutare le aziende a scoprire nuove idee per creare contenuti interessanti e adatti al pubblico di riferimento. Tutto ciò che bisogna fare è impostare un avviso per una parola specifica, relativa a un determinato argomento. Conoscere i cambiamenti che attraversano il settore è un ottimo modo per rimanere aggiornati e trovare nuovi spunti per ottimizzare la propria strategia di Content marketing.

  • Seguire le attività della stampa

I giornalisti non sempre avvisano le aziende di aver scritto qualcosa che li riguarda da vicino e i brand non hanno certo il tempo di controllare manualmente più siti di notizie ogni giorno. Tuttavia, monitorare le attività della stampa è importante perché può aiutare le aziende a capire come la propria attività viene percepita dal mercato. Sfruttando il filtro News è possibile scoprire se la stampa locale o nazionale ha condiviso notizie interessanti sul proprio brand e avere un’idea più chiara su come la propria attività viene percepita dal grande pubblico.

In sintesi, i Google Alerts sono un’ottima risorsa che può essere sfruttata da qualsiasi azienda per monitorare la propria reputazione, tenere sotto controllo le attività della concorrenza e scoprire nuove idee per creare contenuti interessanti.

Come ottimizzare gli avvisi di Google?

Gli avvisi di Google Alert sono semplici da configurare, tuttavia ciò significa che sbagliare può essere piuttosto facile. Utilizzare parole chiave generiche, ad esempio, rischia di portare a troppi risultati che non hanno alcun valore e di riempire la propria casella di posta elettronica con notifiche inutili. 

Per evitare di ricevere risultati non rilevanti bisogna conoscere a fondo lo strumento e imparare a configurare correttamente gli avvisi Google, in modo da impostare delle ricerche precise ed efficaci. Per dirla con altre parole, affidarsi all’improvvisazione e sottovalutare l’importanza della configurazione degli avvisi può rivelarsi un grave errore. 

La soluzione? Affidarsi a un partner esperto, come un’agenzia di Content marketing che sa come configurare correttamente gli avvisi di Google in modo da monitorare la reputazione del marchio, tenere sotto controllo la concorrenza e scoprire le idee più interessanti per creare contenuti di qualità. 

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