Piwik PRO Analytics Suite: le 5 cose da sapere sull’analisi del traffico web

Piwik PRO Analytics Suite è lo strumento per l’analisi del traffico sviluppato dell’omonima azienda polacca e focalizzato su data security e tutela della riservatezza degli utenti. A pochi mesi dall’arrivo ufficiale nel nostro Paese, la Suite è stata in grado di configurarsi come una delle migliori alternative privacy-friendly a Google Analytics. Scopriamo insieme quali sono i  punti di forza della piattaforma e come utilizzarla al meglio per analizzare il traffico sul nostro sito web.

di Dayone Magazine
Piwik PRO Analytics Suite: le 5 cose da sapere sull'analisi del traffico web

A meno di sei mesi dalla sua entrata nel mercato italiano, Piwik PRO Analytics Suite – lo strumento di analisi del traffico web firmato Piwik Pro, azienda polacca con sede a Breslavia – si è da subito dimostrata una delle migliore alternative privacy-friendly a Google Analytics, raccogliendo i favori sia degli addetti al settore che dell’utente medio.

Non a caso, la necessità di piattaforme di analisi del traffico web più sicure e rispettose dei nostri dati è arrivata proprio in concomitanza con la decisione del Garante per la Protezione dei Dati italiano del 9 giugno scorso, in cui si bollava come illecita l’implementazione di Google Universal Analytics GA3 sui siti web italiani, in quanto imputabile di trasferire informazioni sensibili riguardanti gli utenti europei ai data center statunitensi.

Vediamo insieme i punti di forza di questa Suite, che promette di coniugare ottimi livelli di sicurezza, assistenza ed efficienza in un prodotto estremamente user-friendly e performante, e scopriamo perché questa può essere considerata una valida alternativa sia a Google Analytics 4 che a Matomo, un altro strumento per l’analisi del traffico web particolarmente attento alla privacy dei suoi utenti. Ma prima, ecco cinque cose da sapere assolutamente sull’analisi del traffico web che ci aiuteranno successivamente nell’analisi di questi diversi strumenti.

5 cose da sapere sull’analisi del traffico web

Prima di analizzare punti di forza e caratteristiche della Web Analytics Suite di Piwik Pro, scopriamo in cinque punti caratteristiche e finalità dell’analisi del traffico web, in modo da avere un’idea più chiara degli strumenti di cui andremo successivamente a parlare.

  1. Che cos’è l’analisi del traffico web?
    L’analisi del traffico web non è altro che il monitoraggio degli utenti che visitano il nostro sito in un determinato intervallo temporale. Questo ci permette di raccogliere preziosi insights sul numero di utenti che frequentano le nostre pagine, oltre che informazioni più specifiche riguardanti età media e sesso dei visitatori, provenienza geografica, interessi e abitudini di acquisto, tempo medio di permanenza sulle nostre pagine e canali attraverso i quali hanno raggiunto il nostro sito, tipo di interazione con i nostri contenuti, tassi di conversione, e così via. Il modo migliore per accedere a questo tipo di informazioni è appunto quello di affidarci ad appositi strumenti di monitoraggio ed analisi del traffico web, come vedremo a breve.
  2. A che cosa serve l’analisi del traffico web?
    Analizzare il traffico in arrivo sul nostro sito web è una parte importantissima della nostra strategia digitale. Le motivazioni di questa affermazione sono molteplici, ma possiamo riassumerle in tre punti principali: comprendere e prevedere preferenze e comportamenti dei visitatori del nostro sito web; costruire la nostra reader persona, ovvero il nostro lettore tipo, utilizzando parametri quali età, sesso, occupazione, geolocalizzazione, interessi, e così via. Questo passo è fondamentale per costruire e, se necessario, aggiornare la nostra strategia di content marketing; identificare categorie e/o servizi di interesse per il nostro utente tipo; In poche parole, analizzare il traffico web è utile non solo per valutare l’efficacia della nostra strategia digitale, ma anche per capire come muoverci in futuro e fare in modo che questa sia sempre aggiornata in base agli interessi e alle preferenze del nostro pubblico. Ovviamente l’analisi del traffico web avrà sempre come punto di partenza gli obiettivi strategici del nostro brand, siano questi aumentare il tasso di vendita e/o conversione, incrementare la nostra brand awareness o migliorare l’engagement con il nostro pubblico di riferimento.
  3. Quali sono le diverse fonti di traffico su un sito web?
    Come abbiamo accennato nel punto precedente, l’analisi del traffico web ci consente, fra le altre cose, di analizzare l’origine del traffico in arrivo sul nostro sito web, cosa essenziale se vogliamo costruire una strategia digitale in linea con i nostri obiettivi. Ma quali sono le diverse fonti attraverso le quali possiamo attirare nuovo traffico sulle nostre pagine? In primo luogo, abbiamo il traffico organico, ovvero quello proveniente dai motori di ricerca (come Google, Yahoo o Bing) e che deriva principalmente dalla nostra capacità di posizionare i contenuti creati attraverso le diverse tecniche di SEO (quali l’uso strategico delle parole chiave, di immagini ottimizzate, di link in entrata ed in uscita, e così via). Il traffico referral è invece quello ottenuto attraverso le menzioni che altri siti fanno dei nostri contenuti (i cosiddetti backlinks), mentre il traffico social è, come dice la parola stessa, quello derivante dai nostri canali social (tra i principali canali menzioniamo You Tube, Instagram e Facebook). Infine, menzioniamo il traffico diretto, ovvero quello generato da chi digita direttamente l’indirizzo del nostro sito web sulla barra del browser, e quello a pagamento.
  4. Come aumentare il traffico web?
    Come abbiamo appena detto, l’analisi del traffico web è il punto di partenza per individuare punti di forza e debolezza della nostra strategia digitale e per capire dove vale la pena investire per aumentare il numero di utenti che visitano le nostre pagine. Per farlo, abbiamo a disposizione diversi strumenti, più o meno efficaci in base ai nostri obiettivi. Tra questi, possiamo decidere di investire nella costruzione di un blog ben strutturato, contenente articoli ottimizzati in chiave SEO, e che possono dunque aiutare a posizionare il nostro sito in modo organico sui vari motori di ricerca. In alternativa, possiamo affidarci ad una buona campagna di social media marketing, a pagamento e non, che ci permetta di aumentare la nostra visibilità e di raggiungere una nuova fetta di pubblico. Infine, possiamo decidere di ampliare il nostro  “stock di backlinks”, contattando altri siti nella nostra nicchia e con simile livello di autorevolezza, e chiedendo loro di taggare il nostro sito nei loro articoli (ovviamente noi dovremo dare loro qualcosa in cambio, che sia un compenso monetario o una menzione sulle nostre pagine). In conclusione, le strategie per aumentare il nostro traffico web sono diverse a seconda dei nostri obiettivi, della provenienza del nostro pubblico e delle sue caratteristiche. Ecco perché è essenziale investire nei giusti strumenti in grado di fornirci in modo quanto più accurato possibile tutte queste informazioni.
  5. Quali sono i principali strumenti per l’analisi del traffico web?
    Diversi sono gli strumenti a nostra disposizione per analizzare il traffico web sul nostro sito e, cosa ugualmente importante, confrontarlo con quello dei nostri competitors. Tra gli strumenti più conosciuti, troviamo: Google Analytics, SemRush, HubSpot, Matomo, Piwik Pro, Mixpanel, Woopra, Clicky, Chartbeat. Sebbene Google Analytics sia uno dei tool per l’analisi del traffico web più conosciuti ed utilizzati di sempre, negli ultimi anni -e soprattutto in seguito alle accuse di violazione delle norme del GDPR italiano da parte del colosso di Mountain View- due nuovi strumenti hanno cominciato a fare breccia nel cuore dei marketers italiani, Matomo e Piwik PRO. Scopriamo insieme i punti di forza e le differenze tra questi due strumenti, partendo da un’analisi dei quattro moduli chiave di Piwik PRO.

Piwik PRO Analytics Suite: i punti di forza della piattaforma per l’analisi del traffico web di Piwik Pro

Considerato come una delle più valide alternative privacy-friendly a Google Analytucs, Piwik PRO Analytics Suite (PPAS) è il prodotto di punta della società polacca Piwik PRO per quanto riguarda l’analisi dei dati relativi al traffico web. PPAS offre infatti funzionalità avanzate per il trasferimento ed il trattamento dei dati, in grado di garantire la conformità al GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e, al tempo stesso di raccogliere ed analizzare i dati web in modo efficace e targhettizzato ai nostri obiettivi.

In particolare, il software è in grado di rispondere in modo adeguato ai quattro requisiti principali imposti dal GDPR, ovvero:

  1. Scegliere un fornitore europeo per l’archiviazione dei data center;
  2. Garantire l’archiviazione dati in data center presenti sul territorio europeo;
  3. Archiviare i dati in forma criptata e garantire che le chiavi di crittografia siano condivise esclusivamente con il brand o l’editore cliente;
  4. Fare in modo che il trasferimento di questi dati negli Stati Uniti avvenga solo ed esclusivamente in forma crittografata.

Ecco dunque che la suite di Piwik PRO è in grado di fornire ai propri clienti -tra cui annoveriamo “giganti” del calibro del Governo dei Paesi Bassi, Crédit Agricole, Greiner, la Commissione Europea, Skoda e WURTH IT- un software proprietario di analytics potente e conforme alla privacy, completo di strumenti per la gestione del consenso e dei tag, nonché di una customer data platform.

Quali sono i moduli chiave di PPAS?

Quattro sono i moduli chiave offerti dallo strumento:

  1. Analytics: permette di raccogliere in modo personalizzato dati da siti web, app, aree post log-in e prodotti digitali, e di compilare report dettagliati che tengono in considerazione non solo il tasso di conversione delle pagine, ma anche caratteristiche e comportamenti d’acquisto degli utenti;
  2. Tag Manager: consente di creare ed aggiungere tag flessibili allo stack di analisi tramite modelli predefiniti o codice personalizzato. Inoltre, PPAS offre la possibilità di coordinare il comportamento dei tag con Analytics e Consent Manager, in modo da renderli compatibili a qualsiasi metodologia di raccolta dati;
  3. Consent Manager: è uno strumento pensato per agevolare la gestione dei consensi, che può ora essere monitorata nella stessa piattaforma dove vengono raccolti ed elaborati i dati. Ma c’è di più: Consent Manager permette anche di categorizzare i dati provenienti dai due moduli chiave precedenti (Analytics e Tag Manager), in modo che tutti i dati raccolti siano sempre corrispondenti al consenso ricevuto;
  4. Customer Data Platform: questa piattaforma di gestione dei dati consente di creare una visualizzazione unica del cliente, di importare ed esportare in modo sicuro i dati relativi alle sue attività online e offline, nonché di migliorare le attività di marketing multicanale.

Quali sono i piani disponibili su PPAS?

Attualmente sono disponibili due piani di Piwik PRO Analytics Suite:

  1. Core:
    gratuito, include 3 dei 4 moduli descritti sopra (analytics, consent manager e tag manager) e permette la conservazione dei dati per un massimo di 14 mesi. Inoltre, il limite delle azioni mensili è fisso a 500.000.
  2. Piwik Pro Enterprise:
    il piano a pagamento è personalizzabile in base alle necessità del cliente, in particolare per quanto riguarda il numero di moduli ed il volume di azioni. Questo piano garantisce inoltre un’assistenza clienti molto più estesa rispetto alla versione freemium, nonché la possibilità di accedere alla funzione di consulenza sulle analytics.

Ad ogni modo, entrambi i piani permettono agli utenti finali di avere pieno controllo sulle proprie preferenze di condivisone dei dati e di avere accesso ad un ampio database di materiale formativo che consentirà di approcciarsi senza troppe difficoltà alla piattaforma.

Inoltre, come emerge da questa analisi, il punto di forza di PPAS è quello di offrire ai propri utenti delle funzionalità avanzate per la tutela della privacy, il che lo rende un software di analisi dati indicato non solo per privati ed imprese, ma anche per la pubblica amministrazione, dove i dati sensibili devono essere trattati con estrema cautela.

Piwik Pro Analytics Suite o Matomo? Una comparazione tra due dei migliori strumenti privacy-friendly per l’analisi del traffico web

Per concludere, confrontiamo brevemente Piwik Pro Analytics Suite con Matomo, un altro strumento di analisi del traffico web particolarmente amato per la sua attenzione al trattamento dei dati dei propri clienti (abbiamo parlato più nel dettaglio di Matomo qui).

Nonostante Matomo e Piwik PRO abbiano origini comuni (entrambi i prodotti sono nati nel 2007 dal progetto open-source lanciato dal CEO di Matomo, Matthieu Aubry), dal 2016 le due società operano come entità commerciali separate e mantengono una visione e un product placement molto diversi.

In particolare, Matomo rimane un prodotto open-source con installazioni On-Premise gratuite e piani su Cloud a pagamento Al contrario, Piwik PRO, come abbiamo detto, non è più un software open-source, ma offre una versione freemium con limitazioni.

Inoltre, mentre entrambe le piattaforme operano di base su dati non campionati, Piwik PRO offre anche la possibilità di utilizzare il campionamento dei dati. Ancora, mentre Matomo On-premise consente la personalizzazione di un numero massimo di 5 dimensioni, e Matomo Cloud di 15, con Piwik PRO Core ed Enterprise sono disponibili fino a 25 dimensioni personalizzate. Gli utenti del piano Enterprise possono inoltre contare su un account manager dedicato che li aiuterà a definire ed impostare ulteriori dimensioni.

Il bilancio si inverte invece se consideriamo il numero massimo di siti web tracciabili con le due suite: fino a 10 per Piwik PRO Core e fino ad un massimo di 30 per Matomo Cloud (il numero è invece illimitato in Piwik PRO Enterprise e Matomo On-Premise).

Infine, Piwik PRO consente di calcolare metriche personalizzate partendo da quelle esistenti (cosa invece non possibile con Matomo), così come di usufruire di un supporto personalizzato dedicato all’onboarding, alla formazione e alla gestione di possibili incidenti.

Se vogliamo tracciare un bilancio finale, entrambi i programmi costituiscono una valida alternativa affidabile e privacy-friendly a Google Analytics, e le differenze tra i due riguardano in primo luogo il prezzo e la possibilità di accedere a diverse funzioni personalizzate.

Nel dettaglio, Matomo è uno strumento pensato per i piccoli progetti di analisi delle aziende con un livello abbastanza elevato di conoscenze analitiche e di codifica. Invece, Piwik PRO Analytics Suite, grazie alle sue funzionalità avanzate e alla sua efficienza, è più adatto a chi desidera un maggiore supporto tecnico su progetti di diverse dimensione o a chi necessita di prestazioni più elevate e maggiore stabilità.

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