Rivoluzione Meta: addio ai servizi completamente gratuiti per Facebook, WhatsApp e Instagram
Meta, l’azienda che gestisce i social network Facebook, WhatsApp e Instagram, starebbe pensando a nuove funzionalità a pagamento per contenere il calo dei ricavi da inserzioni pubblicitarie.
A riportarlo è il noto sito americano di tecnologia The Verge, entrato in possesso di un documento interno inviato ai dipendenti dell’azienda con sede a Menlo Park, in California, in cui si delineano i piani per l’introduzione di “possibili funzionalità a pagamento”.
Stando alla nota, Meta avrebbe messo in piedi una nuova divisione chiamata New Monetization Experiences che sarà guidata da Pratiti Raychoudhury, già a capo della ricerca di Meta. L’obiettivo del gruppo di lavoro sarà quello di esplorare “nuove opportunità di monetizzazione” per le piattaforme social controllate dalla società di Mark Zuckerberg che si ritrova a fare i conti con un calo dei ricavi da inserzioni pubblicitarie e le incertezze legate al Metaverso.
Come sottolineato da The Verge, la decennale di crescita ininterrotta dei ricavi di Facebook è giunta al termine: il social network ha registrato il suo primo calo annuale delle entrate per il secondo trimestre, annunciando un calo dell’1% a 28,8 miliardi di dollari, e ha previsto che la crescita nel terzo trimestre potrebbe diminuire ancora di più. L’utile complessivo della società madre, Meta, è sceso del 36% a 6,7 miliardi di dollari. La divisione Reality Labs, responsabile della costruzione del Metaverso dei sogni di Mark Zuckerberg, ha perso 2,8 miliardi di dollari nel trimestre.
Inoltre, la funzione di Apple “Chiedi all’app di non eseguire il tracciamento”, sugli iPhone con iOS 14.5m ha reso gli annunci molto meno efficaci ed è costata a Meta 10 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie solo l’anno scorso. Senza contare il fatto che il rapido rallentamento dell’economia ha indotto gli inserzionisti a ridurre la spesa.
Al momento non è chiaro quale tipo di funzionalità a pagamento Meta abbia in mente per Facebook, WhatsApp e Instagram: quel che è certo è che la società non ha intenzione di far pagare gli utenti ricorrendo al classico modello “paga per non vedere la pubblicità”, ma si sta impegnando a far crescere il business degli annunci. Lo ha detto in un’intervista a The Verge John Hegeman, il vicepresidente di Meta’s VP of Monetization, aggiungendo che nuove forme di guadagno che possono creare valore vanno prese in considerazione.
Inoltre, Hegeman ha spiegato che in Meta stanno lavorando su progetti che rappresentano delle opportunità per “creare nuovi tipi di prodotti, funzionalità ed esperienze per cui le persone sarebbero disposte a pagare e per cui sarebbero entusiaste di pagare“. Il vicepresidente del gruppo di supervisione della monetizzazione si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli ma si dice certo che queste nuove funzionalità, su un orizzonte temporale di cinque anni, faranno una differenza piuttosto significativa.
Va ricordato che attualmente la società di Zuckerberg prevede già alcune funzioni a pagamento: Facebook ad esempio permette agli amministratori dei gruppi di addebitare l’accesso a contenuti esclusivi, WhatsApp addebita ad alcune aziende la funzionalità per inviare messaggi ai propri clienti, mentre Instagram ha recentemente annunciato la possibilità per i creators di far pagare un abbonamento ai propri follower.
Meta non è la sola nel mondo dei social media a pensare di introdurre funzionalità a pagamento per trovare una soluzione alla crisi. TikTok ha cominciato a testare iscrizioni a pagamento per i creatori di contenuti, Twitter ha introdotto i Super Follows e il servizio di abbonamento Twitter Blue, entrambi a pagamento, mentre Telegram e Snapchat hanno aggiunto livelli a pagamento che sbloccano funzionalità aggiuntive.
Insomma, la nuova sfida per Zuckerberg è capire quali funzionalità a pagamento potrebbero essere introdotte su scala globale e come integrarle nell’esperienza utente. Intanto, nel tentativo di competere con TikTok, Meta punta sui Reel Instagram e Facebook, tra gli strumenti più utilizzati dagli utenti privati, dagli influencer e dalle aziende che attraverso video immersivi e divertenti possono raccontare in modo creativo i propri prodotti e servizi, coinvolgendo il pubblico, rafforzando la relazione con i follower e attirando l’attenzione di potenziali clienti che potrebbero essere interessati al brand.
Per il momento non resta che attendere ulteriori annunci da parte dell’azienda per capire quale impatto avrà questa nuova rivoluzione sul modo in cui usiamo i social network e sul futuro del Content marketing.