Come ottimizzare in chiave SEO la ricerca interna al tuo sito aziendale

Che cos'è la ricerca interna, a che cosa serve e come ottimizzarla in chiave SEO?

di Raffaella Berardi
12 mins read
Come ottimizzare in chiave SEO la ricerca interna al tuo sito aziendale

Che cos’è l’internal search? 

La ricerca interna -in inglese internal search, on-site search o site search- è una risorsa importante per rendere efficace la strategia SEO, dal momento che offre spunti utili per migliorare l’esperienza utente e mette in luce eventuali punti di attrito che gli utenti riscontrano nella navigazione del sito web. Il motore di ricerca interno rappresenta infatti una fonte eccezionale di dati sulle necessità degli utenti che frequentano il sito aziendale ed è un elemento fondamentale per ottimizzare la SEO strategy del proprio progetto web. 

Per comprendere al meglio come funziona l’internal search di un sito web e quali sono i suoi vantaggi, è necessario innanzitutto considerare cosa si intende per “ricerca interna”. La ricerca interna è la funzione di un sito web che consente agli utenti di trovare in modo facile e rapido ciò che stanno cercando. Si tratta quindi di uno strumento fondamentale per la User Experience, in quanto aiuta gli utenti a orientarsi e a trovare ciò che stanno cercando in modo rapido ed efficace. 

In genere, l’internal search si presenta come un semplice box di ricerca bianco (o con ghost text per rendere ancora più chiaro l’uso di questo di questo elemento) in cui gli utenti possono inserire la parola chiave di cui hanno bisogno per effettuare la ricerca oppure una query più lunga e articolata. In entrambi i casi, il risultato è un elenco di pagine del sito, ordinate in base a diversi criteri, come la pertinenza o il numero di visualizzazioni, che contengono ciò che si stava cercando. In alcuni casi, inoltre, la funzione on-site search può essere affiancata da suggerimenti di ricerca, categorie e filtri per consentire agli utenti di affinare i propri criteri di ricerca. 

A seconda della struttura del sito web e del numero di pagine disponibili, il motore di ricerca interno può essere integrato in modo più o meno evidente nella pagina principale del sito. In alcuni casi, infatti, la barra di ricerca interna è collocata in una posizione molto visibile e facilmente raggiungibile, come nella barra laterale o in alto a destra dello schermo. A volte, invece, è necessario cliccare su un link specifico per accedere alla pagina del motore di ricerca interno. 

Negli ultimi anni l’internal search è diventata sempre più importante, in particolare a seguito dell’avvento dei dispositivi mobili e della crescente necessità di ottimizzare la User Experience su tutti i canali. Oggi, infatti, è indispensabile garantire agli utenti una buona esperienza di ricerca anche sulle piattaforme mobile, soprattutto se si considera che sempre più persone utilizzano smartphone e tablet per navigare in rete. Nell’ambito della SEO marketing, quindi, è fondamentale prestare attenzione alla ricerca interna e assicurarsi che sia ottimizzata per tutti i dispositivi. 

A spiegare perché la ricerca interna è un aspetto così importante della SEO strategy è Stephen Rahal, director of product marketing at Coveo, che in occasione del SMX Next 2022, come riportato da Search Engine Land, ha detto: “Investire in site search non solo può fornirvi informazioni sul linguaggio dei vostri clienti, su come pensano e su cosa stanno cercando, ma può anche aiutarvi a ottimizzare le esperienze che state creando all’interno delle vostre proprietà“.

Quali sono i vantaggi della ricerca interna per la SEO? 

La ricerca interna rappresenta uno strumento preziosissimo per ottimizzare la SEO del proprio sito web, dal momento che fornisce numerosi dati utili per migliorare la User Experience e identificare eventuali problemi di navigazione. 

Innanzitutto, l’internal search consente di comprendere meglio il linguaggio che gli utenti utilizzano per cercare le informazioni di cui hanno bisogno sul sito web. Questi dati sono un elemento fondamentale, in quanto consentono di ottimizzare le pagine del sito web in base alle parole chiave e alle espressioni che gli utenti utilizzano maggiormente. Inoltre, la ricerca interna permette di scoprire eventuali problemi legati alla navigazione del sito web e di correggerli in modo da rendere l’esperienza utente più fluida e piacevole. 

Ma non è tutto: la on-site search è uno strumento molto utile per identificare le pagine del sito che vengono visitate più spesso dagli utenti e quelle che invece vengono ignorate. Queste informazioni sono preziose perché aiutano a capire quali contenuti sono maggiormente interessanti per gli utenti e quali invece non riescono a catturare l’attenzione. In base a questi dati, quindi, è possibile ottimizzare il sito web per migliorarne la struttura e i contenuti. 

Infine, la site search consente di monitorare nel tempo l’evoluzione delle necessità degli utenti e di adeguare di conseguenza la SEO strategy. In questo modo, è possibile assicurarsi che il sito web sia sempre ottimizzato per gli utenti e che offra una buona esperienza di navigazione. 

Come si può ottimizzare la ricerca interna per la SEO? 8 consigli per non sbagliare

Per sfruttare al meglio la ricerca interna e ottimizzare la SEO del proprio sito web, è importante seguire alcuni consigli. Innanzitutto, bisogna assicurarsi che il motore di ricerca interno sia facilmente raggiungibile e visibile, in modo da consentire agli utenti di trovare rapidamente ciò che stanno cercando. 

È altresì importante assicurarsi che il motore di ricerca sia ottimizzato per i dispositivi mobili, in modo da garantire agli utenti una buona esperienza di navigazione anche su queste piattaforme. Inoltre, è fondamentale monitorare costantemente i dati forniti dalla ricerca interna e utilizzarli per migliorare la SEO del sito web. In questo modo, è possibile assicurarsi che il sito web sia sempre ottimizzato per gli utenti e che offra una buona esperienza di navigazione. 

La ricerca interna è quindi un aspetto che non può e non deve essere trascurato all’interno di una strategia SEO efficace e ben ottimizzata. Per sfruttare al meglio questa risorsa, assicurarsi che gli utenti abbiano sempre una buona esperienza e ottenere i migliori risultati, lo Specialist SEO Marco Bonomo, in un articolo pubblicato su Search Engine Watch, condivide otto ottimi consigli per l’ottimizzazione della ricerca interna al sito:

  1. La ricerca interna del sito fa parte della routine di ottimizzazione: una volta impostata la funzionalità internal search e padroneggiate le basi della ricerca interna del sito, è il momento di renderla parte della tua routine di ottimizzazione. Metriche importanti come i tassi di uscita, i raffinamenti di ricerca o le query di ricerca “a risultato zero” sono particolarmente importanti per aggiungere un ulteriore livello di informazioni ai tuoi audit e report e per aiutarti a formulare raccomandazioni più orientate ai dati;
  2. Approfondire il comportamento degli utenti utilizzando i segmenti di Google Analytics: i segmenti di Google Analytics sono utili quando si vuole filtrare una parte del traffico in base a un comportamento specifico, ad esempio selezionando i visitatori “solo organici”. Ciò che è meno noto, tuttavia, è che Google ha aggiornato non molto tempo fa il segmento predefinito “Ricerca sul sito eseguita” da “sessioni” a “utenti”. È quindi necessario copiare il segmento “Performed Site Search” e renderlo più mirato in due semplici passaggi. Il primo consiste nel passare da “utenti” a “sessioni”, mentre il secondo (opzionale) consiste nell’aggiungere una condizione “Bounces = 0” per escludere gli utenti meno rilevanti per l’analisi della ricerca del sito;
  3. Analizzare il flusso di ricerca interno al sito in Google Analytics: un altro report utile è il “Flusso utenti” di Audience. Questo particolare rapporto ti permette di analizzare il comportamento degli utenti come mai prima d’ora e di rivelare ulteriori lacune nella tua UX e nei collegamenti interni. Per accedere al rapporto, clicca su Audience > Users Flow e aggiungi il percorso di ricerca personalizzato del tuo sito (ad esempio “/?s”) nella finestra a comparsa dal nodo che ti interessa interrogare. Di conseguenza, si dovrebbe essere in grado di vedere il percorso specifico che i visitatori hanno fatto dopo aver attivato la ricerca on-site;
  4. Utilizzare Google Tag Manager per svelare le query di ricerca a risultato zero: osservare i termini di ricerca è un ottimo modo per capire cosa cercano gli utenti, ma che dire delle query di ricerca interna che non producono alcun risultato? Per fortuna c’è una soluzione rapida: la creazione di un tag personalizzato di Google Tag Manager e di un evento su Analytics consente di tenere traccia di queste query e di identificare ulteriori lacune nei contenuti o nelle gamme di prodotti;
  5. Implementare una soluzione di ricerca intelligente sul sito: l’utilizzo di software di terze parti può migliorare la ricerca interna del sito come mai prima d’ora. Soprattutto per i siti di ecommerce, la navigazione tra migliaia di prodotti può ora essere effettuata in modo più efficiente, semplicemente implementando funzioni che aiutano a migliorare il tasso di conversione. Funzionalità come il suggerimento automatico o la fornitura di risultati di query per diverse categorie aiutano a massimizzare i ricavi della ricerca sul sito;
  6. Aggiungere una funzionalità di ricerca vocale alla ricerca interna del sito: vale sicuramente la pena considerare l’aggiunta di una funzionalità di ricerca vocale alla ricerca interna del sito. Considerando che i dispositivi mobili e i tablet generano già oltre il 50% del vostro traffico, ha senso rendere la ricerca sul sito ancora più accessibile aggiungendo una funzionalità che può solo crescere nel tempo;
  7. Considerare la possibilità di disabilitare la casella di ricerca di Google: anche se disabilitare la casella di ricerca di Google può sembrare un’idea bizzarra, è consigliabile prenderla in considerazione in casi particolari. Ad esempio, un grande e-commerce come Amazon potrebbe voler sfruttare la homepage per mostrare offerte personalizzate. In questo modo, Amazon incoraggia gli utenti ad acquistare articoli a cui non avevano nemmeno pensato, ma che sono stati resi irresistibili da un’abile combinazione di cronologia delle ricerche e sconti lampo;
  8. Utilizzate Google Data Studio per la reportistica sulla ricerca interna al sito: per assicurarti che la ricerca sul sito faccia parte della routine di ottimizzazione, è preferibile creare una dashboard dedicata di Google Data Studio per il tuo report settimanale o mensile. Le metriche chiave da visualizzare sono i termini di ricerca principali, le uscite dalla ricerca, i raffinamenti della ricerca, le entrate, con la possibilità di filtrare per paese e date.

Ricapitolando, la site search è uno strumento preziosissimo per ottimizzare la SEO del proprio sito web, ma per i meno esperti può risultare difficile capire da dove iniziare. Per evitare di commettere errori, la soluzione ideale è affidarsi a un’agenzia di Content marketing che ti aiuterà a sfruttare al meglio la ricerca interna del tuo sito e ad ottenere i migliori risultati. 

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