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Le immagini hanno un potere enorme sulla nostra mente: in pochi istanti, riescono a risvegliare ricordi, ad evocare emozioni, possono addirittura spingerci ad intraprendere una determinata azione o a prendere decisioni che rimandavamo da tempo. Ecco perché i contenuti visivi – ed in particolar modo, le fotografie – hanno un ruolo centrale in qualsiasi strategia di content marketing realmente di successo.
Non a caso, i social più noti hanno progressivamente dato sempre più spazio alle immagini (sia foto che video), a discapito del contenuto testuale, in quanto le prime restano maggiormente impresse nella mente agli utenti (studi hanno rivelato che le persone si ricordano l’80% di quello che vedono ed il 20% di quello che leggono) e sono dunque in grado di comunicare in modo più efficace ed immediato un determinato messaggio.
Questo è ancora più vero per tutti quei settori in cui le immagini valgono molto più delle parole, come ad esempio quello della ristorazione. Qui le fotografie hanno davvero il potere di “far mangiare con gli occhi”, risvegliare l’appetito dei potenziali clienti, contribuire alla definizione dell’identità visiva di un ristorante, nonché all’affermazione dei valori che stanno alla base della propria offerta gastronomica. A loro volta, questi elementi contribuiscono al rafforzamento della brand awareness dell’attività in questione, un fattore centrale per attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli di lunga data.
Non a caso, la food photography – ovvero la fotografia professionale di cibi e bevande – è un’arte che, pur essendo nata all’inizio del diciannovesimo secolo- è cresciuta esponenzialmente con la nascita del food blogging e dei social, a tal punto che, quando dobbiamo scegliere dove andare a cena, ci facciamo ispirare dalle foto pubblicate nei canali social dei vari ristoranti. Inoltre, spesso non scegliamo un ristorante soltanto perché ne vogliamo assaggiare le pietanze ma anche, ed in alcuni casi soprattutto, perché vogliamo vivere una vera e propria esperienza.
Ecco perché, chi si è da poco approcciato al mondo della ristorazione, non può più sottovalutare il ruolo di una buona strategia di content marketing, che faccia leva sull’uso sapiente della food photography, per costruire un vero e proprio “biglietto da visita” dell’attività. In questo articolo, scopriremo come sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla food photography nel mondo della ristorazione, ed alcuni consigli per fotografare al meglio il cibo.
Ristoranti e content marketing: come ideare una buona strategia e qual è il valore aggiunto della food photography?
“Mangiare con gli occhi” non è soltanto un detto, ma anche uno degli elementi cardine di una buona strategia di content marketing indirizzata al mondo della ristorazione.
Come abbiamo visto precedentemente, il content marketing è una sottocategoria del web marketing che si concentra sulla creazione, ottimizzazione, gestione e distribuzione di contenuti informativi di diverso tipo (quali articoli di blog, immagini, video, podcast, reels), al fine di migliorare la visibilità e la reputazione online di un’azienda ed attrarre così nuovi lead.
In poche parole, il fine ultimo di questi contenuti è quello di indirizzare il processo di acquisto dei nostri utenti di riferimento, e di stringere con questi un rapporto di scambio e fiducia reciproca, che duri nel tempo. Insomma, non basta imparare ad attrarre nuovi clienti, si tratta anche di saperli fidelizzare e di fare in modo che questi si rivolgano a noi -e ci consiglino- per vivere un certo tipo di esperienza.
Allo stesso modo, nel mondo della ristorazione, una buona strategia di content marketing è essenziale per:
- Migliorare la propria brand awareness (sia a livello di offerta che di valori che stanno alla sua base);
- Acquisire nuovi clienti, fidelizzare quelli di lunga data (dunque rinforzare tutti i motivi per cui questi dovrebbero continuare a sceglierci e a consigliarci ad amici e conoscenti) e creare una lista di contatti realmente interessati alla nostra offerta;
- Aumentare il traffico e le interazioni sui nostri canali social e agevolare la ricondivisione dei nostri contenuti (il che è a sua volta essenziale per ottenere maggiore visibilità e, dunque, clienti);
- Creare partnership – sponsorizzate e non – con profili social e food blogger affermati in una determinata nicchia (questo è utile sia per rafforzare l’identità del brand, ma anche per ottenere maggiori impressions e, perché no, nuovi contenuti da condividere sulle nostre pagine – i cosiddetti User Generated Content);
- Differenziarsi dai competitors e aumentare la propria competitività attraverso la messa in risalto dei punti di forza dell’attività.
Da ciò ne consegue che, se un tempo la pubblicità di un ristorante avveniva principalmente tramite i canali tradizionali (quali volantini anche -porta a porta-, cartelloni, pubblicità in radio o sui canali televisivi locali, ma anche passaparola), oggi i ristoratori devono essere sempre più in grado di saper cogliere le opportunità offerte dal mondo digitale e, in particolare, dai social.
Quali sono i migliori canali per una strategia di content marketing rivolta al mondo della ristorazione?
Arrivati a questo punto, una domanda importantissima da porgersi riguarda la scelta dei canali più adatti a perseguire questi obiettivi di content marketing, soprattutto in vista del vasto panorama di social e strumenti digitali a nostra disposizione (tra questi possiamo trovare, ad esempio, Instagram, TikTok, un blog sul sito web del ristorante, un canale YouTube, e così via).
Il consiglio è quello di definire innanzitutto obiettivi, pubblico target e risorse da allocare alla nostra strategia di content marketing, e solo successivamente identificare quali sono i canali che meglio si addicono alle nostre esigenze.
Tuttavia, alcune raccomandazioni generali possono aiutarci a non sentirci sopraffatti e a definire una direzione precisa verso cui investire tempo e risorse, soprattutto in un primo periodo. Ad esempio, possiamo focalizzarci sulla cura del sito web del ristorante -idealmente corredato da un blog ottimizzato in chiave SEO ed incentrato sulle tematiche ed i valori cari all’attività, uno strumento molto utile per aumentare la visibilità del brand ed attirare nuovi clienti- e su un massimo di 1-2 canali social, quali ad esempio Instagram e Tik Tok, a seconda del nostro pubblico target e degli obiettivi specifici della nostra strategia di content marketing.
Qual è il valore aggiunto della food photography nella strategia di content marketing ideata per un ristorante?
Come avremo già potuto intuire, i canali di marketing citati qui sopra hanno tutti un elemento comune: il ruolo centrale dato alle immagini. Queste non servono soltanto a comunicare i valori della nostra attività, ma anche a invogliare l’utente a provare i nostri prodotti e a sperimentare l’atmosfera offerta dal nostro locale.
Nel mondo della ristorazione, le immagini hanno un valore aggiunto: sono un mezzo con il quale risvegliare l’appetito dei nostri potenziali clienti e smuoverne la curiosità, ma anche di differenziarci dai nostri competitors tramite la valorizzazione delle nostre unicità e dei nostri punti di forza.
Ed è proprio qui che entra in gioco la food photography, una vera e propria arte che consiste nel riassumere, in una manciata di pixel, il sapore, l’odore e la bontà del cibo offerto, tramite composizioni studiate e la scelta delle luci, dei colori e delle ambientazioni più adatte per comunicare i valori del nostro locale e la bontà della nostra offerta gastronomica. Insomma, si tratta di fare storytelling con il cibo!
Le foto al cibo sono dunque di uno strumento potentissimo, ma anche molto difficile da padroneggiare, tanto che spesso il consiglio è quello di rivolgersi ad un fotografo professionista (o ad un agenzia di comunicazione specializzata nel settore), che sarà in grado di raccontare al meglio i nostri piatti e la passione messa nella loro preparazione e, al contempo, prendere per la gola – letteralmente – il nostro pubblico.
Tuttavia, se al momento non dovessimo avere un budget sufficiente per ingaggiare un professionista del settore, o volessimo imparare a destreggiarci autonomamente dietro all’obiettivo, questi sono alcuni consigli generali per approcciarsi alla food photography.
Come fare food photography: cosa serve per cominciare e quali sono gli elementi da padroneggiare?
Fare food photography non è affatto semplice ed un errore molto frequente è proprio quello di pensare di potersi approcciare a questo mondo senza le giuste conoscenze – e senza gli strumenti adeguati.
Tuttavia, molto può essere imparato facendo tanta esperienza – e, soprattutto, sbagliando e sperimentando con tecniche diverse, che permettono di capire cosa funziona e cosa no. A questo proposito, esistono alcuni semplici trucchi per cominciare a fotografare il cibo, come ad esempio scegliere la giusta attrezzatura, le luci e la prospettiva migliori, e curare sfondo e composizione degli elementi presenti nell’inquadratura, in modo da poter trasmettere al meglio le sensazioni che vogliamo evocare con i nostri piatti.
Scopriamo come fare food photography in modo amatoriale, partendo dagli elementi di base di una buona foto di food.
Quali sono gli elementi chiave di una foto di food (ed alcuni consigli per padroneggiarli)?
Cinque sono gli elementi più importanti in food photography:
- Scelta dei colori
I colori devono essere vivi e naturali, per stimolare l’appetito degli utenti, e devono altresì comunicare i valori che vogliamo raccontare con le nostre pietanze (ad esempio, un ristorante che offre cibo vegano e biologico prediligerà colori “terrosi” e che richiamano la naturalità dei prodotti, mentre un locale famoso per i suoi brunch American-style potrà adoperare colori più pop e vivaci). Tutto dipende dall’approccio e dalla visione del brand. Ovviamente, i colori andranno poi corretti nella fase di editing delle foto; - Prospettiva e inquadratura
Solitamente per fotografare i cibi è consigliato usare una ridotta profondità di campo, in modo da concentrare l’attenzione su un preciso punto della pietanza e metterlo in risalto. Inoltre, molto utilizzate sono anche le inquadrature dall’alto, che permettono di avere una visione più d’insieme della pietanza e degli altri elementi presenti nella composizione. La scelta deve essere fatta in base a cosa vogliamo mettere in primo piano -e dalle nostre abilità nel farlo; - Illuminazione
La giusta illuminazione è essenziale per mettere in risalto al meglio le caratteristiche delle nostre pietanze. Il consiglio è quello di prediligere luci naturali e morbide ed evitare quelle troppo forti o dirette (quindi no ai flash, ma sì a softbox e lightbox), in modo da non creare ombre che possono “tagliare” la nostra composizione. - Set e composizione
Il set della foto, così come la disposizione dei diversi elementi che faranno da accompagnamento alla portata principale vanno scelti con molta attenzione. Ad esempio, potremo utilizzare elementi che richiamano gli ingredienti utilizzati nella preparazione o, ancora, oggetti che appartengono allo stesso immaginario della pietanza, utensili usati nella loro preparazione o le posate con cui mangiare quei cibi. Inoltre, dovremo scegliere con cura anche dove posizionare il piatto da fotografare (ad esempio, su una superficie dai colori neutri, su un tavolo della sala, in cucina, tra le mani dello chef). Ognuno di questi elementi contribuirà ad influenzare la percezione dello spettatore e a raccontare la storia dei nostri prodotti, e va dunque scelto con la massima cura e con consapevolezza dell’effetto ricercato; - Impiattamento
La posizione del cibo sul piatto è un altro dettaglio da non sottovalutare, così come la scelta del piatto che, attraverso la sua forma e il suo colore, riuscirà (o meno) ad esaltarne le caratteristiche.
In poche parole, davvero nulla può essere lasciato al caso e l’obiettivo è sempre quello di far percepire allo spettatore consistenze, profumi e colori del piatto, prima ancora di averlo assaggiato!
Che attrezzatura serve per fare food photography?
La scelta dell’attrezzatura è altresì fondamentale per ottenere dei buoni scatti. Ovviamente, non tutti possiamo disporre di attrezzatura professionale, ma esistono alcuni accessori di base (e che in molti casi possiamo già possedere) che non costano un patrimonio e che potranno aiutarci a fare foto davvero di alta qualità.
Tra questi troviamo:
- Una buona macchina fotografica digitale – o uno smartphone con una buona fotocamera (ad esempio gli ultimi modelli di iPhone hanno una fotocamera per molti versi paragonabile a quella di una Reflex);
- Lenti quadrangolari o teleobiettivo – per aumentare la profondità della fotografia e riuscire a inquadrare i diversi elementi della composizione;
- Un treppiede – che servirà non solo a stabilizzare l’inquadratura ma anche a modificare l’angolo della fotografia e ottenere, ad esempio, suggestive inquadrature dall’alto;
- Softbox e lightbox – utili soprattutto nel caso si decida di scattare in una giornata nuvolosa o di sera, o qualora la stanza in cui scattiamo non sia sufficientemente illuminata (anche se, come abbiamo già detto, sarebbe preferibile scattare con l’illuminazione data dai raggi solari);
- Un PC con programmi di editing e fotoritocco -essenziale per la fase di post-produzione, in cui potremo aggiustare elementi quali bilanciamento del bianco, saturazione, intensità della luce e delle ombre, contrasto tra i vari elementi, e così via. Inoltre, questo ci servirà anche ad aggiungere eventuali scritte, effetti grafici e persino brani musicali alle nostre immagini.
In definitiva, la food photography – o l’arte di “fare storytelling con il cibo” – è un elemento centrale di qualsiasi strategia di content marketing davvero efficace e fruttuosa, soprattutto nel mondo della ristorazione. Infatti, questa rappresenta un vero e proprio “biglietto da visita” del nostro locale. Tuttavia, per scattare foto davvero coinvolgenti ed in grado di stimolare i cinque sensi del nostro pubblico, sono necessarie sia una buona dose di competenze tecniche, ma anche di gusto artistico.